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L'Echidna dal lungo becco è un monotremo che appartiene al genere Zaglossus, del quale si conoscono altre due specie viventi (Zaglossus bartoni e Zaglossus bruijni) e due delle quali sono stati ritrovati solo resti fossili (Zaglossus hacketti e Zaglossus robustus); quella oggetto di questa notizia è in una condizione incerta: si tratta dell'Echidna dal lungo becco di Sir Davis (Zaglossus Attenboroughi), così chiamata in onore del naturalista inglese Sir David Attenborough. Questa specie di echidna è un esempio di animale di cui si conosce l'esistenza soltanto grazie al ritrovamento di un unico esemplare. La sua classificazione, dal punto di vista della sopravvivenza, è "criticamente in pericolo" ma in realtà non si esclude che possa essere già estinta a causa della continua restrizione del suo habitat, rappresentato dai monti Cyclops, in prossimità delle città di Sentani e Jayapura in Papua-Nuova Guinea.
L'animale campione è stato rinvenuto attorno al 1961 ed è stato classificato da Tim Flannery e Colin Groves nel 1998 sulla base dell'analisi di quest'unico reperto e delle testimonianze. Quest'echidna sembra la più piccola del suo genere, con un peso che non dovrebbe superare i 10 kg nel maschio adulto ed all'aspetto appare piuttosto simile all'Echidna dal lungo becco occidentale o Zaglosso di Bruijn (Zaglossus bruijni) con cui condivide il colore molto scuro.
Nel 2007, un gruppo di ricercatori ha osservato, sui monti Cyclops, dei buchi nel terreno e delle impronte che possono far pensare a questa specie di echidna e dalle interviste ai nativi è emerso che animali di questa specie erano stati avvistati almeno fino a due anni prima; nella speranza che l'estinzione non sia ancora totale ne sono state vietate la caccia e la cattura.
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