Nel corso del 2016 si sono verificati svariati fenomeni atmosferici estremi dei quali hanno dato notizia le edizioni on-line dei quotidiani e delle agenzie di stampa e i blog con una particolare attenzione per questi argomenti o anche solo per le curiosità. Non si deve pensare alla comparsa di fenomeni inediti ma piuttosto ad una maggiore facilità nel documentarli, grazie alla diffusione dei telefoni cellulari con fotocamera incorporata ed alla possibilità di rapida diffusione in tutto il mondo tramite le pagine di informazione su Internet o i social network. In molti casi si tratta di fenomeni assolutamente effimeri che venti improvvisi possono dissolvere e perciò, quando la diffusione delle foto "istantanea" era minore, era più difficile darne informazione e conservarne il ricordo.
1. Il "buco nel cielo"
Questo fenomeno non ha ancora un nome generalizzato ed è indicato come "buco nel cielo"; nel mondo anglosassone, sempre rapido nell'affrontare questo genere di materie, si parla di "fallstreak hole". Indubbiamente si tratta di un fenomeno piuttosto raro e per questo negli anni è stato interpretato spesso come una manifestazione miracolistica, soprannaturale o aliena ma si tratta di un fenomeno meteorologico atmosferico: aghi di ghiaccio cadono su goccioline d'acqua che, pur con temperature inferiori a 0° C, non sono ancora ghiacciate (si dicono sopraffuse) e le inglobano. Attraverso un processo chiamato accrezione queste particelle diventano più pesanti e cadendo verso il basso "sfondano" lo strato nuvoloso.
I buchi nel cielo si manifestano in presenza di cirri o altocumuli e quando il vapore acqueo circostante si congela si crea l'"effetto-buco". Il nome scientifico di questa forma nuvolosa del genere degli altocumuli è altocumulus stratiformis translucidus lacunosus.
In Italia una dei casi segnalati più recentemente si è visto a Varese nel maggio 2016.
2. L'arcobaleno bianco
Gli arcobaleni sono uno dei fenomeni atmosferici più belli e spettacolari, molto frequenti nelle forme abituali ma anche con moltissime variazioni insolite.
L'arcobaleno bianco (in inglese moonbow) è causato dalla luce lunare anziché da quella solare ma il processo con il quale si forma è lo stesso e si basa sulla rifrazione della luce da parte delle goccioline d'acqua che si comportano come un prisma. In realtà l'arcobaleno lunare è molto pallido e difficilmente visibile ma il suo colore non è esclusivamente bianco e perciò rimane il sospetto che molte delle immagini più suggestive, come quelle riprese nel novembre 2016, siano state migliorate artificialmente.
3. La nube sferica
Subito paragonata alla Morte Nera (Death Star), l'arma di distruzione di massa che appare nella saga cinematografica "Guerre Stellari" (Star Wars), la nuvola sferica che è apparsa nel dicembre 2016 nel cielo di Fujisawa, a sud di Tokio, in Giappone, è un fenomeno del tutto innocuo. Secondo quanto ha riferito chi l'ha fotografata, la nuvola si è dissolta rapidamente, in pochi istanti. Data la rapidità dell'evento non è possibile un approfondimento ma c'è da rilevare che la forma sferica è in parte un risultato casuale dovuto alla prospettiva favorevole del fotografo: la stessa nube, fotografata da una differente angolazione è apparsa molto più informe. Probabilmente si è trattato di un normale fractocumulo, cumulus fractus, cioè un piccolo brandello di nuvola del tipo che spesso si trova sotto la base di celle temporalesche o estese coperture stratiformi.
4. The Dome
Sempre allo scadere del 2016 un altro fenomeno atmosferico curioso e insolito è stato fotografato a Tremeirchion, un piccolo paese nel Galles del Nord (Gran Bretagna). Si è trattato di una "cupola di nebbia", ripresa alle 8 del mattino, che, ovviamente è stata subito oggetto di riferimenti alla serie televisiva "Under the dome" (nella quale, però, la cupola era completamente invisibile). La nebbia, a detta dell'autore della fotografia che ha fatto il giro del mondo, ha mantenuto la forma emisferica per circa dieci minuti, poi ha iniziato ad appiattirsi e ad espandersi come qualsiasi nebbia mattutina. L'insolita formazione è comparsa in corrispondenza di un brusco calo nella temperatura (scesa a -4° C) e probabilmente è stata legata alla forte differenza tra l'ambiente circostante e quella nel paesino, con i riscaldamenti accesi al massimo.
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