Un tempo la Foca monaca (Monachus monachus), assieme al muflone, era uno dei simboli della natura della Sardegna e della sua biodiversità. Classificata, dal punto di vista naturalistico, nel 1779, la foca monaca allora era un pinnipede piuttosto diffuso nel Mediterraneo, presente anche sulle coste atlantiche dell'Africa settentrionale. In tempi più recenti, però, essendo stata oggetto di caccia e di cattura oltre che disturbata dalla navigazione e dalle perturbazioni legate a due guerre mondiali, è diventata rara. Oggi è considerata minacciata e si stima che ve ne siano tra 450 e 700 esemplari, localizzati soprattutto nel Mediterraneo orientale. Dopo il 2000, però, esemplari sono stati fotografati nel Canale di Piombino, nelle acque dell'isola di Montecristo, nel mare della Puglia e persino nella Liguria di Levante. Nel 2013 è stata segnalata nell'arcipelago delle Egadi, area che secondo uno studio dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sembra essere particolarmente gradita dai pinnipedi. Le fotocamere automatiche sistemate nell'area protetta sulle isole di Marettimo, Favignana e Levanzo il 19 gennaio 2016 hanno fotografato un esemplare, differente da quelli segnalati negli anni precedenti. Un'ulteriore segnalazione è giunta il 17 agosto 2016 da Venezia ma, al momento della compilazione di questa notizia, non era ancora stata verificata. La presenza di foche nella laguna di Venezia, comunque, non è improbabile ed anche nel settembre 2013 vi era stato un avvistamento nelle acque di Pola (Croazia).
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