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Su queste pagine vi è già stata occasione di trattare uno degli argomenti di riferimento della zoologia misteriosa o criptozoologia, il Mokele-'mbembe, un presunto diplodocide sopravvissuto per migliaia di anni all'estinzione dei suoi simili e tuttora vivente nel bacino del Congo.
Di un animale chiamato in questo modo si è cominciato a parlare dal 1913, anche se esistono testimonianze precedenti che, però, lo descrivevano in modo differente. Le successive spedizioni che si sono succedute non sono riuscite a trovare altro che qualche testimonianza indiziaria, da alcuni attribuibile ad un sauro e per altri solo un errore di valutazione delle dimensioni di una Tartaruga dal guscio molle africana (Trionyx triunguis), vista da lontano ed in una situazione concitata. L'unico avvistamento recente risale all'1 maggio 1983 da parte dei membri di una spedizione scientifica, dei quali, però, nessuno riuscì a scattare una fotografia...
Verso la fine del decennio scorso i ricercatori hanno avanzato una nuova ipotesi, che alcuni di essi hanno riportato d'attualità recentemente: e se il mokele non fosse un rettile ma un mammifero (ovviamente, sempre che esista)?
Un candidato al ruolo di mokele è l'Indricotherium, noto anche come Paraceratherium, un animale affine ai rinoceronti vissuto nell'Oligocene. Naturalmente, ci si potrà domandare come una popolazione che apparentemente è di pochissimi individui, sia stata in grado di sopravvivere così a lungo (almeno 23 milioni di anni) ma, d'altra parte, non sono pochi gli esempi di animali rimasti più o meno immutati dalla preistoria ad oggi.
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