Almeno dal 1994 è in atto la controversia sulla classificazione dello Pseudonovibos spiralis, il cui nome indigeno (cambogiano) è Kting voar, con le forme khting vor e linhdu'o'ng (vietnamita) mentre in italiano è il Bue mangiatore di serpenti.
Questo bovino, infatti, oscilla tra la zoologia e la criptozoologia e mentre autorevoli studiosi lo considerano una specie esistente e a se stante, altri ritengono che si tratti del gaur  (Bos gaurus) o del kouprey (Bos sauveli)  mentre per altri ancora sarebbe il risultato di falsi. Esiste una sola fotografia, piuttosto confusa e di dubbia autenticità che, peraltro, lo raffigura più come un caprino affine ad un capricorno.
Nelle comunità rurali della Cambogia si parla anche, apparentemente alludendo alla stessa specie di bovide, di kting sipuoh (bue mangia-serpenti) e khtong pôs. Di quest'animale si conoscono alcune paia di corna confezionate come amuleti. Il nome più attendibile tra quelli ricorrenti in Cambogia è kting voar che significa gaur dalle corna a liana e ciò farebbe pensare ad una sottospecie locale del gaur, o bisonte indiano, bovino selvatico diffuso in svariate regioni dell'Asia meridionale.
Un campione con corna di apertura di 45 cm e tracce di pelo a chiazze all'analisi del DNA è risultato ottenuto da un animale domestico, apparentemente con estremità delle corna "a ricciolo" ottenute artigianalmente. C'è anche chi ritiene, invece, come il mammologo americano Robert Timm, che lo Pseudonovibos spiralis esista, o sia esistito fino a tempi recenti. In ogni caso, si tratta di una tesi di minoranza, tanto che il nome scientifico Pseudonovibos spiralis è stato cancellato da molti testi recenti. Una convinzione che ha trovato molti seguaci è che lo Pseudonovibos spiralis non sia altro che il Bubalus bubalis, il Bufalo indiano o bufalo d'acqua, o la sua specie selvatica Bubalus arnee.