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Vi sono animali che finiscono per essere raramente oggetto di descrizioni a meno che non ne sia annunciato il grave pericolo di estinzione o l'abbandono, da parte di qualche sconsiderato, in un habitat del tutto diverso da quello della loro origine. Il secondo caso si è verificato nell'agosto 2016 a Castiglione delle Stiviere, a meno di 40 km da Mantova, dove ne è stato rinvenuto un esemplare senza vita, inizialmente scambiato per un giovane coccodrillo. Si trattava, invece, di un Uromastice acantinuro (Uromastyx acanthinura), cioè una delle più diffuse tra le 15 specie di uromastice, un'iguana della famiglia Agamidae. Questo rettile, di colore giallastro chiaro, può arrivare ad una lunghezza di 45 cm e vive nelle aree rocciose del Sahara. Le dimensioni delle varie specie sono comprese tra i 22 cm dell'Uromastice dalla coda a pettine (Uromastyx princeps) della Somalia e i 90 cm dell'Uromastice egiziano (Uromastyx aegyptia). Si tratta di sauri diffusi soprattutto nelle aree desertiche della regione subsahariana e nella penisola arabica e non corrono pericolo di estinzione anche perché sono allevati e venduto come animali di compagnia; in realtà la loro vita in cattività non è facile, per motivi di ambientamento e di dieta. Purtroppo da certe tribù della penisola arabica gli uromastici sono considerati una prelibatezza gastronomica.
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