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Il terremoto/maremoto del 26 dicembre 2004 al largo di Sumatra ha provocato uno "tsunami", cioè una sorta di marea, che ha causato un numero di vittime senza precedenti nella storia recente. Questo sconvolgente episodio ha concentrato l'attenzione su tutti i fenomeni legati alle cosiddette onde anomale.
In effetti, già durante l'estate 2004 i "media" avevano ricordato aspetti meno conosciuti, sempre connessi all'azione del mare anche se non ai maremoti.
Ci riferiamo alle "freak waves" o onde mostruose e alla cosiddetta "tempesta perfetta", resa celebre da un film di successo.
I primi a parlarne sono stati la prof. Cinna Lomnitz, dell'Universidad de Mexico,
e l'oceanografo statunitense Rhett Butler, dopo il disastroso terremoto che colpì Città del Messico nel 1985. La prof. Lomnitz ipotizzò che le distruzioni della capitale messicana fossero state così gravi a causa di onde sismiche accoppiate che si erano mosse lungo lo strato di sabbia sotto la città. Per avere conferma delle sue idee,
la Lomnitz prese contatto con il Dr. Butler, responsabile dell'osservatorio subacqueo Hawaii-2.
Il tema fu ripreso nel novembre 2002 e discusso persino alla House of Commons
di Londra, quando si chiese di tenere conto, nella progettazioni delle navi, della possibilità di incontrare grandi onde, impreviste ed isolate, alte fino a 30 m, come quella che il 7 dicembre 1978 probabilmente causò l'affondamento della München,
un cargo di 43.000 tonnellate. |