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Un giornalista (o forse più d'uno), quando ha visto le immagini riprese da uno "skipper" al largo delle coste della Western Australia, ha esclamato: "Uno tsunami di sabbia!". Altri, puntando al sensazionalismo della notizia, o semplicemente perché non avevano compreso la reale natura del fenomeno che stavano tentando di descrivere, hanno parlato di uno tsunami (onda anomala), in qualche modo collegato ad una tempesta di sabbia, aggiungendo il dettaglio di fantasia di un'onda alta due metri che avrebbe investito le coste australiane occidentali.
Il realtà, il fenomeno – già di per sé impressionante senza la necessità di arricchimenti – era un'insolita, anche se non rarissima, tempesta di sabbia verificatasi nei primi giorni del 2013 in prossimità della città di Onslow, nella parte nord della Western Australia. Qui, venti fortissimi originati dalle condizioni meteorologiche nell'Oceano Indiano, avevano sollevato la sabbia del Gran Deserto Sabbioso e del Deserto Gibson, a sud della regione del Kimberley, e l'avevano trasportata fino ad una quarantina di chilometri dalla costa, sul mare.
Alcuni reporter di pochi scrupoli si sono serviti di queste immagini (o di altre analoghe, riprese quando un simile fenomeno si era presentato nel 2002) ed hanno tentato di spacciarle per immagini dello tsunami conseguente al terremoto giapponese dell'11 marzo 2011 o di quello dell'Oceano Indiano del 26 dicembre 2004. |