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Dal gennaio 2010 i lampi
della laguna di Maracaibo
non appaiono più
Tra le attrazioni della Laguna di Maracaibo, in Venezuela, vi era il fenomeno dei "relampagos", chiamati anche "lampi del Catacumbo", poiché la loro massima concentrazione era alla foce del fiume Catacumbo che si getta, appunto, nella laguna.
Questa scariche elettriche si producevano con un ritmo senza riscontro in alcun'altra area del pianeta: fino a 280 in un'ora, quasi cinque al minuto!
Questo fenomeno è stato spiegato come il risultato di temporali provocati da forti venti provenienti dalle Ande che si scontrano con i gas ionizzati (principalmente metano) prodotti dalla decomposizione del materiale organico nella laguna (dove, infatti, vi sono molte installazioni petrolifere). Questa situazione crea nubi verticali che producono archi elettrici di larghezza compresa tra due e dieci chilometri, tra i quali scoccano le scariche.
Il fenomeno è più intenso nelle ore pomeridiane, quando maggiore è l'evaporazione anche se, almeno in questo momento, è più corretto parlarne al passato poiché dal gennaio 2010 i "relampagos" sembrano essersi spenti. Questo mutamento sembra è stato attribuito alla comparsa del Niño che è intervenuto modificando il clima locale. El Niño, più scientificamente ENSO (El Niño Southern Oscillation), è un ciclo di riscaldamento delle correnti marine dell'Oceano Pacifico, caratterizzato da un periodo variabile tra tre e sette anni (mediamente cinque) che in questa regione causa incremento delle precipitazioni e, tra l'altro, la fine delle tempeste elettriche che producono i lampi di Maracaibo.
L'ultima sparizione totale dei "relampagos" che si ricordi è quella avvenuta nel 1906, seguita ad un catastrofico terremoto di magnitudo 8,8 che aveva colpito le coste dell'Ecuador e della Colombia, provocando uno "tsunami"; quale diretta correlazione vi fosse stata tra gli eventi è difficile da stabilire ma sappiamo che dopo tre settimane i lampi riapparvero.
Tra l'altro, i lampi della laguna venezuelana contribuiscono in modo considerevole alla produzione di ozono: ora il mondo scientifico si interroga sulle possibili interazioni tra El Niño, l'ozono atmosferico, i "relampagos" ed i terremoti.
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