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I crostacei del genere Bathynomus sono conosciuti da tempo immemorabile ma la specie giganteus è stata classificata da Alphonse Milne-Edwards solo nel 1879 ed un primo esemplare femmina ha potuto essere studiato solo nel 1891.
Da allora, però, le ricerche oceanografiche hanno consentito di conoscere meglio la fauna delle grandi profondità e così si sono trovati esemplari di dimensioni realmente impressionanti. Normalmente l'Isopode gigante ha una lunghezza compresa tra 20 e 35 cm ma durante campagne condotte attorno al 2010 se ne trovati di molto più grandi, fino a 75 cm di lunghezza e 1.700 grammi di peso, a profondità comprese tra 365 e 730 m. Nel marzo 2010, gli operai di una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico hanno pescato uno di questi isopodi dalla lunghezza di 76 cm.
Questi crostacei sono la forma marina e gigante del comunissimo Porcellino di terra, Porcellino di Sant'Antonio o Onisco (Armadillidium vulgare) che vive anche in Italia.
Nella forma marina gli isopodi possono arrivare a vivere anche in acque particolarmente profonde, fino a 2.140 m, dove la pressione è altissima e la temperatura può essere di soli 4° C. Un'accurata ricerca compiuta nei mari australiani orientali ha dimostrato che gli isopodi giganti diventano sempre più grandi man mano che aumenta la profondità del loro "habitat". Questo studio ha dimostrato anche che, benché questi animali esistano da più di 160 milioni di anni, praticamente non hanno avuto evoluzione e non si sono differenziati a seguito del loro insediamento in differenti aree geografiche. |