Sensazionale scoperta, ufficialmente divulgata il 23 febbraio scorso, da parte del Monterey Bay Aquarium Research Institute (MBARI, istituto di ricerca presso l'acquario della Baia di Monterey).
È stato infatti identificato un esemplare di pesce appartenente a una sottospecie del già noto Macropinna microstoma. La particolarità di quest'animale sta nel fatto di avere tutta la zona cranica completamente trasparente e gli occhi particolarmente protratti in avanti (da cui il soprannome inglese di "Barreleye", ovvero "occhio a barile", dato al pesce).
Quest'importante traguardo scientifico raggiunto dal MBARI offre, finalmente, la risposta ad un quesito del mondo scientifico che risaliva alla prima metà del secolo scorso. Infatti, un pesce identico a questo era stato avvistato nel 1939. All'epoca non era stato possibile classificarlo e per i successivi 70 anni ci si era interrogati su che cosa fosse realmente.
Già allora i biologi marini si soffermarono principalmente sull'anomala struttura oculare, che pareva ottima nel filtrare la luce ma al tempo stesso caratterizzata da una fissità che garantiva così a questa sottospecie del Macropinna microstoma una sorta di "visione a tunnel" dal campo limitato. Inizialmente si pensò che questa limitazione poteva essere una causa della scarsa diffusione di questo pesce ma, grazie a ricerche compiute dai ricercatori dell'istituto californiano, si è potuto verificare come in realtà gli occhi possano ruotare all'interno del cranio, protetti da una membrana trasparente.
Per seguire il Macropinna microstoma nel suo habitat il MBARI è ricorso a piccoli sommergibili senza pilota (ROV Remotely Operated Vehicles) che hanno scandagliato le acque al largo della California a profondità fra i 600 e gli 800 metri. Non è ancora stato possibile risalire al numero degli esemplari ancora esistenti di questo particolarissimo animale, se ve ne siano tuttora delle colonie o se i due avvistati siano tra gli ultimi pesci di una specie ormai estinta.
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