Uscito dalla leggenda, appare con sempre maggiore frequenza
Uno degli archetipi della mitologia e della letteratura fantastica è il "mostro marino", descritto sotto forma di enorme serpente, di smisurato cetaceo, di piovra immane o di calamaro gigante.
Quest'ultimo, tuttavia, non è un mito: è un cefalopode conosciuto dalla scienza, esistente in svariate sottospecie, molte meno rare di quanto per lungo tempo si sia creduto
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Le nuove scoperte
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Il calamaro gigante identificato nel 2001 dal Dr. Michael Vecchione dell'acquario MBARI di Monterey. |
Benemerito nella ricerche a proposito dei molluschi e dei cefalopodi è il National Marine Fisheries Service Systematics Laboratory della NOAA, nel quale lavora il Dr. Michael Vecchione. Questo scienziato si è dedicato allo studio dei cefalopodi scoperti recentemente, grazie alle ricerche condotte con la partecipazione del MBARI (Monterey Bay Aquarium Research Institute).
Quest'organizzazione ha scoperto e sta esaminando creature dall'aspetto incredibile e di difficile classificazione, filmate durante una campagna sottomarina sul Davidson Seamount, ad una profondità di circa 1.200 metri, tra le quali vi sono diverse specie di cefalopodi dei quali è in corso la classificazione. Intanto, però, gli spiaggiamenti continuano: nell'ottobre 1996 in Tasmania, nel dicembre 1997 in Nuova Zelanda, nel settembre 1998 in California, nel gennaio 2001 in Australia, nell'agosto 2001 in Spagna, nel marzo 2002 in Nuova Zelanda, nell'aprile 2002 ad Anchorage (Alaska) e in Scozia, nel luglio 2002 a Hobart (Tasmania), nel settembre 2002 in Spagna ed ulteriori segnalazioni continuano a pervenire alla stampa e ai ricercatori. Forse, veramente gli architeutidi e le specie affini stanno colonizzando i mari del mondo... |