Non misterioso e, anzi, ben conosciuto, il Babirussa è certamente uno dei meno eleganti tra i mammiferi. Il Babyrousa babyrussa alfurus è un animale piuttosto raro e minacciato di estinzione, del quale si ritiene esista una popolazione di circa 4.000 individui, accentrati soprattutto nell'isola di Sulawesi (Celebes), Indonesia, ed in quelle che la circondano, come Togian, Sula e Buru
Classificato da Linnaeus già nel 1758, ha sempre lasciato perplessi i naturalisti in quanto, pur avendo l'aspetto generale di un maiale selvatico, ha punti in comune con i pecari e gli ippopotami ed ha uno stomaco, simile a quelle delle pecore, che lo rende un "quasi-ruminante".
La sua caratteristica più curiosa, che gli è valsa il nome che presso gli indigeni significa "maiale-cervo", è rappresentata dalle due notevoli coppie di zanne degli esemplari maschi; mentre una coppia è costituita semplicemente da canini inferiori estesi, la seconda è costituita da canini superiori, le cui radici, nel corso dell'evoluzione, hanno subito una mutazione ed hanno ruotato con il risultato che le zanne compiono un percorso semicircolare ed emergono ai lati del labbro superiore, fornendo una sorta di protezione per gli occhi, visto che il babirussa ama vivere tra le canne degli ambienti umidi. Una credenza popolare dei nativi afferma che lo scopo di questi canini enormi sia "agganciare" la grossa testa del babirussa ad un ramo per sorreggerla quando dorme. Il naturalista John McKinnon nel 1981 ha ipotizzato che le zanne superiori si siano sviluppate soltanto come mezzo di difesa dagli attacchi degli altri maschi, non essendovi a Celebes altri predatori. Al contrario, le femmine, non avendo esigenze difensive, hanno canini meno sviluppati.
Questo suide glabro sembra rifarsi, dal punto di vista genetico, ad un primitivo maiale europeo, estintosi 35 milioni di anni fa, i cui eredi si sono diffusi in tutti i continenti.
Oggi vive in branchi, la cui dimensione varia tra cinque e quindici individui, vicino a corsi e specchi d'acqua ed è un buon trottatore e nuotatore; la sua pelle, il cui colore può variare dal grigio al nocciola, con tonalità simili a quelle degli ippopotami anfibi, lo confonde facilmente con la vegetazione. La sua gestazione dura 150-157 giorni e normalmente nascono da uno a tre piccoli. Il babirussa ha abitudini prevalentemente diurne e si nutre di frutti, funghi, foglie, larve di insetti, bacche. La sua lunghezza totale (coda di 20-32 cm inclusa) è di circa 0,85-1,10 m, il peso (negli esemplari adulti) varia tra 45 e100 kg e la durata della sua vita è di circa 24 anni. |