L'elenco degli animali descritti dalla cultura popolare ma non identificati oppure avvistati in pochissime occasioni, tanto da non consentire di sapere se si tratti di una specie vivente o estinta, è lunghissimo ed è uno dei temi classici della criptozoologia. Tra i "criptidi" (cioè gli animali che rientrano nelle categorie delle quali si è appena detto) vi è la Mitla, nota come Mitla boliviana, Volpe di Fawcett o Gatto-cane di Fawcett, dal nome dell'esploratore tenente colonnello Percy Fawcett che la descrisse per la prima volta.
Fawcett esplorò tra il 1906 ed il 1914 la giungla nella regione di Cuzco, dal 1995 parco nazionale, ed avvistò per due volte un animale che gli sembrò unire alcune caratteristiche dei felidi a quelle dei canidi. Chiamato dai locali Mitla, è stato quasi sempre visto come un canide o come un'evoluzione locale del fossa o dello yaguarondi.
Un avvistamento recente risale al 1984 e sembrerebbe portare ad un'identificazione meno... esotica. Si tratterebbe di un mustelide, la Tayra (Eira barbara), affine alla martora e nota anche con i nomi locali di Tolomuco o Perico ligero (ed il soprannome "cabeza del viejo", testa del vecchio, per l'aspetto vagamente rugoso del muso). Nella regione interessata dagli avvistamenti della presunta mitla vivono due sottospecie, la Eira barbara barbara e la Eira barbara peruana.
Quest'animale è un carnivoro che in età adulta arriva ad una lunghezza complessiva di 1,05 m (60 cm il corpo e 45 cm la coda), con un peso tipico di 5 kg ed escursioni comprese tra 2,7 e 7,5 kg. La colorazione del pelo presenta variazioni ma in genere e fulvo scuro, quasi nero, con la parte anteriore ed il petto nettamente più chiari. Ha abitudine arboricole e, pur essendo carnivoro, nella sua dieta rientrano in misura importante i frutti e gli insetti.
La Tayra non è in pericolo di estinzione, benché la sottospecie Eira barbara senex del Messico centrale e dell'Hondorus settentrionale sia stata dichiarata vulnerabile; facilmente addomesticabile, un tempo era spesso presente nelle case rurali per controllare la diffusione di insetti e vermi.
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