È già stato scritto molte volte che il Madagascar è un vero e proprio Giardino dell'Eden per i naturalisti, ma non si può fare a meno di ripeterlo, visto che le scoperte (o le riscoperte) che riguardano quest'isola africana non finiscono mai.
Tra le più recenti vi è la ricomparsa del Chirogaleo nano o Chirogaleo di Sibree (Cheirogaleus sibreei) che, dopo essere stato scoperto e classificato dallo zoologo svizzero Charles Forsyth Major nel 1894-1896, praticamente 100 anni dopo non era stato più incontrato e nel 2008 la Red List IUCN delle specie minacciate dichiarava, per questo lemure, l'indisponibilità di dati attendibili, tanto che la comunità scientifica internazionale era propensa a credere che si dovesse considerare estinto. In realtà vi erano dei ricercatori sulle sue tracce e Mitchell Irwin della McGill University di Montreal (Québec, Canada) e colleghi del centro di primatologia di Gottinga, dell'università di Antananarivo (Madagascar) e dell'università del Massachusetts avevano già osservato nel 2001, nella foresta di Tsinjoarivo (nel Madagascar centrale), dei lemuri nani che poteva appartenere a questa specie. Nel 2006 si scoprì che, in effetti, la colonia era costituita da due specie distinte, il lemure nano di Crossley (Cheirogaleus crossleyi) e quello di Sibree. Le risultanze della ricerca sono state pubblicate il 19 aprile 2010 e se ne trae la conferma che il Cheirogaleus sibreei è una specie distinta dagli altri lemuri nani del Madagascar e ne esiste almeno una colonia con un migliaio di individui.
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